

Giulio Paolini è nato a Genova il 5 novembre 1940 ma ha trascorso l’infanzia a Bergamo dove la famiglia si era trasferita per motivi professionali del padre. All’età di otto anni vince un premio di disegno, con una giuria presieduta da Felice Casorati. Nel 1952 si trasferisce a Torino, dove nel 1959 si diploma in grafica. Durante gli anni scolastici si avvicina al mondo dell’arte come osservatore, frequentando mostre e consultando riviste e pubblicazioni di arte contemporanea.
Gradualmente, inizia a maturare un interesse anche come autore: intorno al 1958, nella soffitta di casa, realizza alcune prove pittoriche astratte, di tendenza monocroma, utilizzando piccoli oli su cartoncino. Nella seconda metà del 1960, a soli vent’anni, realizza Disegno geometrico, probabilmente la sua prima opera su tela e quella che considera la sua prima opera autentica.
Nel 1964 tiene la sua prima mostra personale presso la galleria La Salita a Roma. L’esposizione porta alle prime vendite e recensioni critiche, tra cui quella di Carla Lonzi, grazie alla quale viene invitato a partecipare a una collettiva con artisti come Carla Accardi, Enrico Castellani, Michelangelo Pistoletto e Cy Twombly, presentando l’opera 2200/H (1965). Da quel momento, le occasioni espositive si moltiplicano e si amplifica anche la rete di galleristi e critici che seguono il suo lavoro. In questo periodo entra in contatto con Lucio Fontana e Alighiero Boetti, con cui sente una forte affinità artistica. Germano Celant, conosciuto tramite Carla Lonzi, scrive il testo per il catalogo di una sua personale alla Galleria del Leone di Venezia nel 1967 e lo coinvolge nella nascente scena dell’Arte Povera.
Le principali retrospettive si sono tenute allo Stedelijk Museum, Amsterdam (1980), al Nouveau Musée, Villeurbanne (1984), alla Staatsgalerie Stuttgart, Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (1988), alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Graz (1998) e alla Fondazione Prada, Milano (2003). Tra le antologiche più recenti si ricordano quelle alla Whitechapel Gallery, Londra (2014), alla Fondazione Carriero, Milano (2018) e al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (2020). Ha partecipato a svariate rassegne di Arte povera ed è stato invitato più volte alla Documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1992) e alla Biennale di Venezia (1970, 1976, 1978, 1980, 1984, 1986, 1993, 1995, 1997, 2013). Ha realizzato anche scene e costumi per spettacoli teatrali, tra cui si distinguono i progetti ideati con Carlo Quartucci negli anni Ottanta e le scenografie per due opere di Richard Wagner per la regia di Federico Tiezzi (2005, 2007).
Le sue opere fanno oggi parte delle collezioni di istituzioni prestigiose come il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam e la Tate Modern di Londra, tra gli altri. Nel 2022 è stato insignito del Premio Imperiale per la Pittura, il più importante riconoscimento in campo artistico. Paolini vive e lavora a Torino.