Pre-opening
Venerdì 12 maggio, ore 18:00 HS
Opening
Giovedì 18 maggio; ore 18:00 HS
Mostra collettiva con: MARCO DI GIOVANNI, ANDREA GALVANI (Italia); JERRY B. MARTIN (Colombia); JOSE CARLOS MARTINAT, ISHMAEL RANDALL-WEEKS, GIANCARLO SCAGLIA, MARIA YZAGA, LUIS ENRIQUE ZELA KOORT (Perù);
PEDRO WAINER (Argentina)
Come può un’intera isola essere invisibile per gran parte della società? Come possiamo rifiutare di vedere i poteri che minacciano l’evoluzione della nostra cognizione? Come possiamo percepire una presenza, nel vuoto della nostra realtà naturale? Come possiamo essere così ciechi da non vedere la strada che ci ha portato al punto in cui ci troviamo oggi e delegare al destino la responsabilità di dove siamo diretti? Come possiamo comprendere e credere ad un universo così vasto da scomparire alla nostra vista, ma al contempo così minuscolo da renderci invisibili all’interno della sua totalità, e tuttavia essere in grado di possedere e riassumere tale coesistenza in un simbolo? Come possiamo vedere in un’immagine ciò che non abbiamo mai sperimentato nella realtà e come possiamo sperimentare nella nostra mente le esperienze che ci vengono trasmesse? Il potere dell’invisibilità si trova all’interno di noi stessi, a volte mascherato da negazione, ignoranza selettiva, convinzione di comodità. Rendiamo questo potere invisibile di per sé, poiché non vedere è anche una liberazione dalla responsabilità. Abbiamo la capacità di forzare la luce nell’oscurità, di trovare aperture quando la nostra vista è bloccata o manipolata da specchi e luci accecanti, di vedere il potere nelle prove lasciate dietro di noi… O davanti a noi, come forza della natura, come riconoscimento di una dialettica necessaria per la stabilità in cui la verità e la storia non sono scritte solo dai vincitori. L’invisibilità ha a che fare con il modo in cui gestiamo la distanza dalle questioni della vita che ci riguardano.