

Alessandro Piangiamore è un artista italiano nato nel 1976 a Enna, che vive e lavora a Roma. Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive a livello internazionale. Tra le esposizioni personali si menzionano: Frangiflutti (2022), Magazzino Roma; Qualche uccello si perde nel cielo (2021), Litografia Bulla, Roma; Il silenzio non m’inganna (2020), Siegfried Contemporary, Londra; La Chair des choses (Dans la poussière, les abeilles et le pétrole font la lumière) (2018), Centre d’art contemporain La Halle des bouchers,Vienne; La Chair des choses (Une Rose et quatre vents) (2018), Espace arts plastiques Madeleine-Lambert, Vénissieux; Marango (2018), Casa Italiana Zerilli-Marimò, New York, in collaborazione con Magazzino Italian Art; Primavera Piangiamore (2014), Palais de Tokyo, Parigi; Tutto il vento che c’è (2013), Galleria Civica Giovanni Segantini, Arco (Trento), in collaborazione con Museo dell’Alto Garda (Riva del Garda) e MART, Rovereto.
La sua partecipazione a mostre collettive ne evidenzia la rilevanza nella scena artistica contemporanea. Recentemente ha partecipato alle seguenti esposizioni: Le tentazioni di Apollo (2024), PRAC-Centro per l’Arte Contemporanea; Viaggio in Italia XXI (2022), Museo Casa di Goethe, Roma, Le songe d’Ulysse (2022), Fondation Carmignac, Porquerolles; Camera Picta (2021), Galleria Civica, Trento; Nature is what we see (2019) Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano; Luogo e Segni (2019), Punta della Dogana, Venezia; Time is out of Joint (2016), Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Meteorite in giardino (2014), Fondazione Merz, Torino; Re-Generation (2012), MACRO, Roma e Torino Triennale T2 (2008), Castello di Rivoli.
Durante la sua carriera Piangiamore ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e premi, tra i quali nel 2015 il Premio Cairo e nel 2010 il Global Art Programme, Khoj Studio a New Delhi. Il suo lavoro continua ad avere risonanza nel mondo dell’arte internazionale rendendolo una figura di spicco nel panorama contemporaneo.