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Lugano
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  • Colori nella curva di Peano
  • Polariscop Primo

Bruno Munari è stato uno dei più influenti artisti e designer italiani del Novecento. Nato a Milano il 24 ottobre 1907, ha trascorso l’infanzia in Veneto prima di tornare nel capoluogo lombardo, dove ha iniziato a lavorare come grafico e a frequentare il vivace ambiente futurista. Negli anni ’30 si fece notare per la sua originalità e per le prime sperimentazioni artistiche, tra cui le celebri Macchine Inutili, oggetti mobili sospesi, simbolo del suo interesse per il dinamismo, il gioco e l’integrazione tra arte e movimento.

Nel dopoguerra, Munari si avvicinò all’arte astratta, fondanò nel 1948 il MAC (Movimento di Arte Concreta). Tra le sue opere più significative si contano la serie Negativo-Positivo, le Proiezioni a luce polarizzata e i Polariscop, testimonianze della sua ricerca sulla percezione visiva e l’uso innovativo della luce. In parallelo, lavorò nel campo della grafica editoriale e industriale, collaborando con riviste, editori e aziende di primo piano come Mondadori.

Munari è stato anche un pioniere dell’arte programmata e della comunicazione visiva, e si distinse per la capacità di coniugare rigore progettuale e ironia. Negli anni ’60 e ’70 realizzò opere come le Sculture da viaggio e le Xerografie originali, e venne invitato a tenere conferenze negli Stati Uniti, tra cui un ciclo all’Università di Harvard. In questi anni pubblicò anche testi fondamentali come “Design e comunicazione visiva”.

Grande promotore dell’educazione creativa, Munari dedicò molta energia all’infanzia, progettando libri, giochi e laboratori per bambini. Il suo metodo didattico innovativo lo ha reso un riferimento nel campo della pedagogia visiva. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui tre Compassi d’Oro, e importanti riconoscimenti internazionali. Si è spento a Milano nel 1998, lasciando un’eredità culturale straordinaria che continua a ispirare designer e artisti in tutto il mondo.