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Lugano
  • Michael Heizer: Motorcycle drawing

Gianfranco Gorgoni nacque a Roma il 24 dicembre 1941. A vent’anni si trasferì a Milano per dedicarsi alla sua vocazione: la fotografia. Ottenne presto successo nel campo commerciale e della moda, ma il suo spirito curioso lo spinse oltre. Nel 1968 si trasferì negli Stati Uniti per realizzare un reportage sugli artisti di New York, città che divenne il suo nuovo orizzonte creativo.

Fu grazie all’incontro con il celebre gallerista Leo Castelli che Gorgoni venne introdotto nell’élite artistica della Grande Mela, entrando in contatto diretto con i protagonisti della scena contemporanea. Parallelamente, intraprese la carriera di fotoreporter, che lo portò a viaggiare in tutto il mondo documentando eventi storici e aree di conflitto.

Nel 1976 entrò a far parte della prestigiosa Contact Press Images, collaborando con testate internazionali come Time, Life, Newsweek e The New York Times. Realizzò reportage da luoghi ad alta tensione come Iran, Iraq, Libano, Afghanistan, Pakistan, India, Nicaragua, Isole Falkland, Giappone e Cina. Durante un viaggio in Messico, decise di recarsi a Cuba per le celebrazioni del 1° maggio 1980. Fu un colpo di fulmine con l’isola e il suo popolo, un legame profondo che lo portò a tornarci più volte e a pubblicare nel 1985 il libro “Cuba Mi Amor”, con una prefazione di Gabriel García Márquez e un testo di Fidel Castro.

Dotato di un carisma naturale e di un talento empatico, Gorgoni riusciva a conquistare la fiducia dei suoi soggetti, cogliendone l’autenticità. Nel corso della sua carriera ha immortalato icone dell’arte pop come Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Roy Lichtenstein e Keith Haring, oltre a maestri del secondo Novecento tra cui Ellsworth Kelly, Donald Judd, Georgia O’Keeffe, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Richard Serra e Joseph Beuys.

Una delle sue passioni più sincere fu la land art. Seguì da vicino artisti come Christo e Jeanne-Claude, Robert Smithson, Michael Heizer e Walter De Maria, documentando non solo le opere finite, ma anche i processi creativi e costruttivi, molti dei quali sarebbero andati perduti se non fosse stato per i suoi scatti, divenuti oggi testimonianze preziose e insostituibili.

Gianfranco Gorgoni si è spento l’11 settembre 2019 nella sua casa di New York.