logo-standard logo-retina
Lugano

Hans Hartung nacque il 21 settembre 1904 a Lipsia, in Germania. Prima di dedicarsi interamente alla pittura, coltivò con passione interessi come la filosofia, l’astronomia e la musica. A soli 17 anni iniziò a sperimentare l’astrazione, sintetizzando le tecniche grafiche dei suoi modelli artistici e rifiutando completamente ogni elemento figurativo, nel tentativo di allontanarsi da una rappresentazione oggettiva della realtà.

Nel 1924 si iscrisse all’Università di Lipsia per studiare filosofia e storia dell’arte, per poi frequentare la Kunstakademie e completare infine la sua formazione artistica a Dresda. Proprio a Dresda venne a contatto con le opere delle avanguardie parigine, e questa esperienza lo spinse a trasferirsi a Parigi, attratto dal desiderio di conoscere e confrontarsi con i maggiori artisti contemporanei.

A Parigi partecipò al Salon des Surindépendants dal 1935 al 1938, alla mostra De Cézanne à nos jours (1937) e all’esposizione sull’arte tedesca del XX secolo a Londra (1938). Negli anni immediatamente precedenti alla Seconda guerra mondiale, la sua opera rifletteva il tentativo di conciliare caso e controllo, combinando elementi grafici espressivi con macchie nere e di colore per evocare un senso di spontaneità. Con lo scoppio della guerra, Hartung si arruolò nella Legione Straniera (1939-1940). Partecipò all’invasione della Francia nel 1944 e fu gravemente ferito durante l’assedio di Belfort, evento che comportò l’amputazione della gamba sinistra. Tornato a Parigi nel 1945, riprese subito a dipingere e, l’anno seguente, ottenne la cittadinanza francese.

Nel corso della sua carriera, Hartung ricevette numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il premio per la sezione Europa-Africa del Guggenheim International Award (1956) e il Gran Premio Internazionale per la Pittura alla Biennale di Venezia del 1960. La sua prima mostra personale si tenne alla Galerie Lydia Conti nel 1947, seguita da importanti esposizioni alla Galerie de France e alla Galerie Craven nel 1956. Tra le principali retrospettive si ricordano Younger European Painters: A Selection al Guggenheim Museum (1953-1954), una grande mostra al Musée national d’art moderne di Parigi (1969), esposizioni personali al Metropolitan Museum of Art di New York (1975) e al Musée d’art moderne de la Ville de Paris (1980).

Figura centrale dell’Art Informel e del Tachisme, Hartung sviluppò uno stile astratto, gestuale e quasi calligrafico, solo in apparenza spontaneo. In realtà, la sua pittura fu profondamente influenzata da un razionalismo maturato fin dalla giovinezza, attraverso la riflessione sul rapporto tra estetica e matematica. La tensione tra improvvisazione e controllo rimase al cuore della sua ricerca pittorica fino alla fine, avvenuta nel 1989 ad Antibes, in Francia.