

Nato a Tokyo nel 1970 e trasferitosi in Germania a metà degli anni Settanta, Jonathan Meese è uno tra gli artisti tedeschi più attivi nel contemporaneo. La sua formazione inizia alla Hochschule für bildende Künste di Amburgo, dove studia sotto l’influenza del performativo Franz Erhard Walther.
La sua prima affermazione pubblica arriva nel 1998 con un’installazione esposta alla Biennale di Berlino. Da allora, Meese è stato protagonista di numerose mostre in Germania, Londra, Parigi e oltre, affermandosi come una figura centrale della scena artistica internazionale. La sua prima grande personale negli Stati Uniti si è tenuta nel 2011 al Museum of Contemporary Art di North Miami, presentando una vasta gamma di lavori che spaziavano dal collage alla scultura, passando per l’uso di elementi testuali e simbolici simili a geroglifici.
La pratica artistica di Meese è totale, multidisciplinare, anarchica. Le sue opere includono dipinti, sculture, disegni, fotografie, libri d’artista, scenografie, costumi, poesie e coreografie. Celebri sono le sue apparizioni teatrali e le collaborazioni con altri artisti e musicisti, come quelle con Tim Berresheim, Daniel Richter e il compositore Karlheinz Essl, culminate in installazioni visionarie esposte in sedi come il Museo Essl di Vienna. Nel 2010, ha realizzato la scenografia per l’opera Dioniso al Festival di Salisburgo, confermando la sua capacità di trasporre il linguaggio visivo anche in ambito lirico e teatrale.
Il lavoro di Meese affronta senza compromessi alcuni dei temi più problematici della storia e della cultura tedesca, cercando di svuotare i simboli ideologici del loro potere attraverso una provocazione ironica e visionaria. L’artista fonde riferimenti alla politica, alla memoria culturale, alla mitologia, alla letteratura e al cinema, proponendo un’estetica umoristica e perturbante. Le sue forme distorte e inquietanti evocano archetipi che si collocano tra l’individualità e l’universalità. In molti dei suoi lavori l’autoritratto si trasforma in maschera e diviene mezzo per esplorare la realtà del potere e i suoi meccanismi. L’espressionismo tedesco, l’arte outsider, l’estetica del fumetto e del film horror sono tutti elementi che alimentano la sua iconografia e contribuiscono alla costruzione di narrazioni dense, complesse, profondamente personali.
Le sue opere fanno oggi parte di importanti collezioni pubbliche e private, tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Louisiana Museum of Modern Art in Danimarca, la Rubell Family Collection e la De La Cruz Collection a Miami, lo Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (S.M.A.K.) a Gand, e la Art Gallery of Ontario a Toronto. Meese vive e lavora tra Berlino e Amburgo.