Luigi Ghirri nasce a Scandiano (Reggio Emilia) nel 1943 e muore a Roncocesi (Reggio Emilia) nel 1992. Figura tra le più importanti e influenti della fotografia contemporanea, inizia la sua carriera nel 1970, adottando un approccio fortemente influenzato arte concettuale. La sua ricerca ha presto attirato l’attenzione internazionale. Nel 1975 Time-Life lo inserisce tra le “scoperte” del suo Anno della Fotografia e espone alla mostra Photography as Art di Kassel. Nel 1982 è invitato al Photokina di Colonia, dove, nella mostra Photographie 1922-1982, viene presentato come uno dei venti fotografi più significativi del XX secolo. Verso la fine degli anni ’70 Ghirri inizia ad esporre con sempre maggiore frequenza, ed è in questo stesso periodo che prende forma l’idea di fare una promozione culturale su larga scala. Ha lavorato a diversi progetti editoriali per Punto e Virgola, che ha fondato insieme a Paola Borgonzoni e Giovanni Chiaramonte (1978-1980), e poi all’organizzazione di mostre come Iconicittà (1980), Viaggio in Italia (1984) e Esplorazioni sulla Via Emilia (1986), che lo hanno portato al centro di un vivace dibattito. Ha completato una serie di commissioni pubbliche e private negli anni ’80, interpretando l’architettura e il paesaggio italiano e offrendo una lettura del lavoro di alcuni importanti architetti.
Nel 1985 Aldo Rossi lo invita a lavorare alla sezione architettura della Biennale di Venezia e nel 1988 cura la sezione fotografia della Triennale di Milano. La sua lunga e profonda riflessione sul tema del paesaggio culmina alla fine degli anni ’80 con la pubblicazione di Paesaggio italiano e II profilo delle nuvole, apparsi entrambi nel 1989.