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Lugano
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Arturo Martini nacque a Treviso l’11 agosto 1889 ed è considerato uno dei protagonisti più significativi dell’arte italiana tra le due Grandi Guerre. Artista poliedrico, è noto soprattutto per le sue straordinarie sculture, realizzate con una sorprendente varietà di materiali. Dopo aver frequentato la Scuola di ceramica di Faenza, proseguì gli studi di scultura a Treviso. Nel 1909, durante un soggiorno a Monaco, divenne allievo di Adolf von Hildebrand, e due anni più tardi si trasferì a Parigi, immergendosi nel vivace clima artistico dell’epoca. Dopo la Prima guerra mondiale, aderì al movimento “Valori plastici”, con il quale condivise l’intento di recuperare un’arte saldamente ancorata alla tradizione. In quegli anni insegnò anche alla Scuola per le Industrie Artistiche di Monza, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di artisti.

L’opera di Martini si distingue per un’immediata forza plastica, una inesauribile capacità inventiva e una totale padronanza dei procedimenti tecnici, dal bronzo alla pietra, dalla terracotta alla ceramica. Dalle prime opere caratterizzate da un primitivismo stilizzato, la sua ricerca evolse verso una radicale semplificazione dei volumi, culminando in forme serrate, essenziali, di straordinaria intensità espressiva.

Dotato di un raffinato senso dello stile, seppe trarre ispirazione dalle più diverse tradizioni artistiche — arcaica, etrusca, romanica, barocca — senza mai rinunciare alla propria originalità e alla vitalità della forma. Particolarmente significativi sono anche i suoi piccoli gruppi in ceramica, carichi di spirito narrativo e di grande valore decorativo. La sua creatività trascende i limiti del tema celebrativo, con un approccio che unisce modernità classica e sperimentazione formale. Nelle sue opere, i ritmi frammentati definiscono e al tempo stesso fratturano lo spazio, generando composizioni robuste e potenti che evitano ogni retorica, esprimendo una bellezza intensa e monumentale.

Martini espose in molte delle più importanti rassegne d’arte italiane e internazionali, accanto a figure del calibro di Amedeo Modigliani, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Giorgio De Chirico. Nel 1931 vinse il prestigioso primo premio per la scultura alla I Quadriennale di Roma. Morì improvvisamente a Milano nel 1947 all’età di 57 anni lasciando un’eredità artistica profonda e duratura.