

Mirella Bentivoglio, nata il 28 marzo 1922 a Klagenfurt, in Austria, da genitori italiani, ha dedicato la sua vita all’esplorazione della fotografia, del linguaggio e della sperimentazione artistica. Dopo un’infanzia trascorsa a Milano, ha studiato inglese presso le Università di Sheffield e Cambridge, conseguendo diplomi di proficienza linguistica. Fin da giovane, ha espresso la propria creatività attraverso la scrittura poetica, componendo in italiano e in inglese. Nel 1943, a soli vent’anni, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, Giardino, curata da Giovanni Scheiwiller.
Negli anni Cinquanta, la sua ricerca ha preso una nuova direzione, trasformandosi in un dialogo tra immagine, segno e parola. Nel 1958 ha partecipato al Salzburg Seminar for American Studies, avvicinandosi alla critica d’arte. Nel 1963 ha pubblicato una monografia dedicata all’artista americano di origini lituane Ben Shahn, edita da De Luca. Negli anni Sessanta e Settanta, la sua pratica si è sempre più focalizzata sulla fusione tra linguaggio verbale e immagine, in sintonia con le correnti neo-avanguardiste internazionali. Ha esplorato ambiti come la poesia concreta, la poesia visiva e la scrittura visuale, sperimentando con giochi linguistici, decomposizioni semantiche e ironia. Nel 1968 ha pubblicato la sua seconda raccolta di poesie, Calendar, e nello stesso anno ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento di Estetica e Storia dell’Arte presso le Accademie italiane. La sua prima mostra personale si è tenuta nel 1971 alla Galleria Schwarz di Milano, seguita nel 1973 da un’antologica alla Galleria Pictogramma di Roma. Negli anni successivi, ha ampliato la sua ricerca includendo performance, poesia-azione e poesia-ambiente, realizzando anche grandi installazioni pubbliche come il celebre Ovo di Gubbio (1976). In quegli anni ha innovato il concetto di libro d’artista, realizzandone alcuni in pietra, conferendo loro una “immortalità” materiale.
Negli anni ’90 ha ricevuto importanti riconoscimenti negli Stati Uniti, con mostre al MoMA di New York e al National Museum of Women in the Arts di Washington. Le sue opere sono oggi parte di collezioni permanenti in prestigiose istituzioni americane. Nel nuovo millennio, l’attività espositiva si è intensificata, portando il suo lavoro in Giappone, Italia e negli Stati Uniti. Nel 2011 ha donato il suo vasto archivio di arte femminile al Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, contribuendo in modo significativo alla valorizzazione della memoria delle artiste donne. Instancabile promotrice del lavoro femminile in ambito artistico, Bentivoglio ha curato numerose mostre tematiche e internazionali dedicate al ruolo delle donne nell’arte e nella cultura. Si è spenta a Roma il 22 marzo 2017. Oggi, il suo lavoro continua a vivere attraverso esposizioni in istituzioni culturali e musei di tutto il mondo.