Carol Rama è nata a Torino nel 1918. Il suo lavoro si è occupato principalmente di temi forti come la sessualità e l’erotismo, con una forte enfasi sul piacere femminile. Lavorando attraverso molti media diversi, Rama ha anche esplorato l’astrazione e l’assemblaggio nello stile del movimento dell’Arte Povera. Ha iniziato a dipingere all’età di 18 anni ed era un’artista autodidatta. I suoi primi lavori erano dipinti ad acquerello, ma negli anni ’50 iniziò a incorporare oggetti come siringhe ipodermiche e piccole parti meccaniche nella sua arte. Nella personale allestita nel 1964 a Genova e a Torino è esposto pubblicamente per la prima volta un gruppo di quadri che integrano una macchia di derivazione informale con il collage di oggetti quali occhi di bambola, scarti della lavorazione del metallo, pietre, tappi in gomma e molto altro: materiali e oggetti di recupero, carichi di vissuto, che entrano nella composizione del dipinto. Donna di grandi curiosità intellettuali, frequenta assiduamente eventi e mostre torinesi, riceve e incontra con regolarità personaggi della vita culturale cittadina, per lo più intellettuali di varia formazione anziché artisti. Vivendo sotto il fascismo di Mussolini, il lavoro di Rama fu spesso oggetto di censura e la sua prima mostra nel 1945 alla Galleria Faber di Torino fu tempestivamente chiusa dalle autorità. L’opera di Rama è rimasta in gran parte sconosciuta fuori dall’Italia fino a tarda età, quando ha ricevuto il Leone D’oro alla Biennale di Venezia del 2003. Ha anche tenuto mostre personali alla Maccarone Gallery di New York, una retrospettiva al Museo di Arte Contemporanea di Barcellona e una mostra personale in programma per il 2016 alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, viaggiando verso il Museo Irlandese di Arte moderna a Dublino. È morta a Torino nel 2015.