

Carol Rama (Olga Carolina Rama) nacque a Torino il 17 aprile 1918. Fin da bambina frequentò l’atelier della pittrice Gemma Vercelli (1906–1995) dove posò come modella e apprese i primi rudimenti dell’arte osservando il lavoro altrui. Il disegno e la pittura diventarono presto una parte fondamentale e ineludibile della sua vita.
Dopo aver assolto l’obbligo scolastico, tentò di iscriversi all’Accademia di Belle Arti, ma non completò gli studi, insofferente alle regole dell’insegnamento accademico. Scelse invece la via dell’autodidatta, sviluppando una pittura personale, spesso realizzata con materiali di recupero. A soli diciotto anni già padroneggiava la tecnica dell’acquerello e iniziava a cimentarsi con la pittura a olio. I suoi soggetti erano per lo più figure, oggetti e situazioni tratte dalla propria esperienza quotidiana.
Nel 1942 perse il padre, figura a cui era profondamente legata. Questo evento segnò un periodo difficile, con una produzione artistica ridotta. Intorno alla metà degli anni Quaranta, l’attenzione di Felice Casorati si rivolse al suo lavoro. Sebbene Rama non fosse mai formalmente sua allieva, Casorati ne riconobbe il talento e la incoraggiò a esporre. Nel 1946 prese parte a una collettiva alla Galleria Del Bosco, seguita l’anno successivo dalla sua prima mostra personale.
Carol Rama partecipò alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, e aderì al ramo torinese del Movimento Arte Concreta (MAC). Questa fu l’unica affiliazione formale a un movimento artistico nell’arco della sua lunga carriera. Nella seconda metà degli anni Cinquanta, la sua arte si orientò verso l’informale, abbandonando progressivamente le strutture modulari e cromatiche tipiche del periodo MAC. Tornò a campiture più dense e a composizioni astratte più compatte, che riscossero l’interesse di Giuseppe Bertasso, noto gallerista torinese della Galleria La Bussola, che nel 1957 le organizzò la prima di una serie di mostre personali dell’artista torinese.
Gli anni Settanta segnarono un periodo peculiare nella vita e nell’opera dell’artista. Su superfici monocrome, nere o bianche, Rama iniziò a comporre opere astratte utilizzando porzioni di camere d’aria, disposte in composizioni equilibrate, animate soltanto dalle variazioni cromatiche e dai segni dell’uso.
Il salto verso una più ampia notorietà arrivò nel 1985, con la prima grande mostra pubblica a lei dedicata, curata da Lea Vergine. Nel 1993 Achille Bonito Oliva le dedicò una personale alla XLV Biennale di Venezia. Dieci anni dopo, nel 2003, Carol Rama ricevette il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia diretta da Francesco Bonami. Un riconoscimento che suggellava il valore di un percorso artistico radicale e coerente.
Negli ultimi anni della sua vita, le sue opere furono esposte in prestigiose sedi internazionali a Berlino, Parigi, Dublino e New York. Carol Rama si è spenta nella sua casa torinese il 24 settembre 2015.