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Giorgio de Chirico: Pioniere dell’Arte Metafisica

Primi Anni e Formazione

Giorgio de Chirico nacque il 10 luglio 1888 a Volos, in Grecia, da Evaristo de Chirico, un ingegnere ferroviario di nobile discendenza siciliana, e Gemma Cervetto, una nobildonna genovese. Dopo la morte del padre nel 1906, la famiglia si trasferì a Monaco di Baviera, in Germania. Qui, Giorgio frequentò l’Accademia di Belle Arti, dove studiò le opere di artisti come Arnold Böcklin e Max Klinger. A Monaco, fu anche profondamente influenzato dalle idee filosofiche di Friedrich Nietzsche, che contribuirono in modo significativo alla sua crescita artistica.

Parigi e la Nascita dell’Arte Metafisica

Nel 1909, de Chirico tornò in Italia e poi raggiunse il fratello Andrea (che diventerà noto come Alberto Savinio) a Parigi nel 1910. Le piazze deserte e l’architettura solitaria della città ispirarono le sue prime opere metafisiche, che presentò al Salon d’Automne nel 1912. Il suo lavoro ricevette ulteriori consensi al Salon des Indépendants nel 1913, dove si avvicinò all’avanguardia cubista e al critico influente Guillaume Apollinaire. Nel 1914, grazie ai contatti internazionali di Apollinaire, i fratelli de Chirico iniziarono a farsi un nome anche nella scena artistica degli Stati Uniti.

La Prima Guerra Mondiale e l’Evoluzione della Pittura Metafisica

Con l’inizio della Prima Guerra Mondiale, Giorgio e Andrea tornarono in Italia e si arruolarono nell’esercito. Durante questo periodo, de Chirico approfondì il concetto di “pittura metafisica,” un approccio artistico che mirava a superare la realtà convenzionale, rivelando aspetti più profondi e misteriosi della vita quotidiana. Nel 1919, de Chirico iniziò a riscoprire l’arte classica, ispirandosi ai capolavori conservati nei musei. Le sue opere di questo periodo mostrano un rinnovato interesse per le tecniche e i temi dell’antichità, mentre si avvicinava anche al movimento surrealista.

Anni Successivi e il Periodo Neometafisico

Nel 1936, de Chirico si recò a New York, dove le sue opere furono esposte in numerose gallerie e acquisite da importanti collezionisti. Nei primi anni ’40, iniziò una fase barocca caratterizzata da autoritratti in costumi elaborati e riferimenti ai grandi maestri del XVI e XVII secolo. Nel 1944, si stabilì definitivamente a Roma, in Piazza di Spagna. Negli ultimi anni, sviluppò una nuova fase artistica nota come Neometafisica, in cui rivisitò e reinterpretò i temi delle sue prime opere, come archeologi, manichini e gladiatori. Continuò a esplorare creativamente questi temi fino alla sua morte a Roma il 20 novembre 1978.

Mostre e Eredità

Giorgio de Chirico partecipò a importanti mostre collettive, tra cui la Biennale di Venezia (1942, 1948, 1956, 1972) e la Quadriennale di Roma (1943, 1951, 1955, 1959, 1965, 1972). Espose anche le sue opere al Documenta I a Kassel nel 1955. Nei primi anni ’50, tenne mostre personali a Londra e Venezia, sfidando i critici che si concentravano esclusivamente sul suo periodo metafisico e la preferenza della Biennale per l’arte astratta. Dal 1970 in poi, il lavoro di de Chirico fu celebrato in numerose mostre, soprattutto in Italia, ottenendo un ampio riconoscimento internazionale.