«Negli annali della storia dell’arte contemporanea, pochi nomi risuonano con lo stesso grado di audacia e innovazione di Mario Schifano (1934 – 1998). È proprio la singolarità vulcanica di questo artista, cardine del movimento d’avanguardia italiano degli anni Sessanta, che ha rappresentato per noi una sfida cui è stato impossibile sottrarsi. Per la prima volta nel nostro lungo percorso di attività, l’opera di Schifano abita gli spazi della galleria incarnando quella sintesi di correnti trasversali che lo hanno reso celebre al mondo intero. Questo percorso artistico “eccezionale”, che ha spaziato dal dinamismo effervescente della Pop Art alle profondità introspettive del neo-espressionismo, ha suscitato la fascinazione dei maggiori studiosi e curatori del suo tempo: Marco Meneguzzo è tra questi. Le sue parole sono forse quelle che maggiormente catturano le visioni caleidoscopiche di Schifano, che sfidano le facili classificazioni e costituiscono un arazzo di significati culturali ed esistenziali che appaiono, ad oggi, più attuali che mai.
All’alba degli anni Ottanta, un decennio segnato da sconvolgimenti sociali e rinascimenti artistici, la sua opera si distingue come l’emblema della fervida sperimentazione dell’epoca, segnando un deciso allontanamento dall’esuberanza pop dei suoi primi lavori verso un’esplorazione più introspettiva e sfumata della forma, della texture e della risonanza emotiva. La mostra Schifano. Pittura felice rappresenta così un omaggio al “pittore puma” – così denominato dallo scrittore Goffredo Parise – scattante e imprevedibile, e alla sua creatività che si interseca tra astrazione e figurazione, caos e ordine, gestualità e geometria, senza compromessi.»
Carlo Repetto